Andrà tutto bene. Passerà. Torneremo alla nostra vita precedente. È certo. Ma non sarà la stessa cosa. Non possiamo davvero credere che tutto questo non avrà una ripercussione. E non mi riferisco al danno economico, che sicuramente avrà un peso enorme. Parlo del trauma di ciò che stiamo vivendo, le privazioni, le regole, le giustificazioni, la paura della malattia, ma la paura anche dell’altro, di toccarsi, di parlarsi e stare troppo vicini, di ritrovarsi in gruppo, o di andare in giro. Tutto questo ha un peso, e lo sentiremo ancora per molto tempo. Ci ha segnati, ci ha fatto sentire più vulnerabili che mai, ciLeggi altro →

Esco di casa per recarmi in studio … non c’è ovviamente in giro quasi nessuno. Ma le poche persone che mi capita di incontrare, sono sospettose. Ci si guarda con paura, o pronti a giudicare in modo negativo. Non un sorriso, non un buongiorno. Sui social leggo decine e decine di post accusatori, contro il governo, contro gli altri che non stanno a casa, contro i paesi europei, contro tutti. È un clima pesante, che peggiora quello che già viviamo. E mi domando: quando siamo diventati così giudicanti e polemici contro tutto? Quando abbiamo iniziato a pensare di essere per forza nel giusto e miglioriLeggi altro →

Ieri sera abbiamo ordinato una pizza d’asporto. Una cosa semplice, che si può ancora fare … Eppure, quando ho aperto il mio cartone e ho sentito il profumo della mia pizza, mi è sembrata una cosa straordinaria! Quel profumo, ieri sera, era qualcosa di speciale, di non comune, di non scontato, che mi riportava alla normalità precedente a tutto questo, quella normalità che tanto manca in questo momento. La verità è che ci manca tutto, del “prima”, … e non parlo solo di poter uscire di casa liberamente, o di incontrare le persone care, o bersi un caffè al bar. Ma dico proprio tutto!! AncheLeggi altro →

La tecnologia in questo momento ci sta dando una grande mano! Lezioni didattiche online, smart working, videochiamate ai pazienti o ai nostri cari, mail, home banking, ordini su siti vari di qualsiasi cosa, spesa online, sessioni di yoga o di allenamenti vari in video, ecc … e chi più ne ha più ne metta. Fantastico! Si può fare quasi tutto. Quasi … Quasi, perché in questo momento credo che finalmente ci accorgeremo che l’era digitale che può essere così utile, è anche però terribilmente sterile.  Lavoriamo comodamente da casa, ma vuoi mettere la pausa caffè coi colleghi?! Seguiamo le lezioni online … ma vuoi mettereLeggi altro →

In questo momento di reclusione forzata, è molto importante non lasciarsi andare alla pigrizia e alla voglia di non fare niente; perché se per un giorno oziare può essere molto bello e rigenerante, alla lunga diventa invece una trappola che rischia di farci cadere in depressione. È fondamentale quindi dare un senso a queste giornate: puntare la sveglia e non restare a letto fino a mezzogiorno (!), fare colazione e vestirsi, anche se con abiti comodi, non restare in pigiama. Lavarsi e prendersi cura di sé come sempre. Non trascurarsi solo perché “tanto non mi vede nessuno”. Voi vi vedete! E l’umore ne risente parecchio!Leggi altro →

Mostrandosi assai sensibile all’influsso di Sigmund Freud, Dalì con La persistenza della memoria riflette sulla relatività del tempo. Il suo scorrere è cupamente scandito dal moto cadenzato degli orologi, che pretendono di misurare oggettivamente questa dimensione; eppure, a giudizio di Dalì, questi strumenti tecnici sono messi in crisi dalla memoria umana, un dato né quantificabile né tangibile che è alla base della soggettività del tempo. L’orologio che pretende di misurare il tempo in modo oggettivo, cede di fronte alla soggettività della percezione e ai meccanismi incontrollabili della memoria. A questo strumento tecnico sfugge un dato, quello più rilevante eppure, paradossalmente, non rilevabile, non calcolabile, non quantificabile e non tangibile: l’esperienza umana. QuestaLeggi altro →